Due anni dalla morte di Berlusconi. La figlia Marina: “Per lui la guerra era la follia delle follie”

Sono trascorsi due anni dalla scomparsa di Silvio Berlusconi. E per l'occasione sua figlia Marina Berlusconi ha riletto con “Il Giornale” le ultime parole scritte dal padre in ospedale. È stata la primogenita a volere fortemente la pubblicazione di quel manoscritto e ne custodisce gelosamente l'originale. Era con lui mentre scriveva quelle righe. “Il primo desiderio di mio padre è sempre stato quello di sentirsi amato, di sentirsi apprezzato. Non capiva quelli che ambiscono in tutti i modi a ‘farsi temere’: era quanto di più lontano dal suo modo di essere”, racconta in una lunga intervista.
Dalle quattro pagine emerge un manifesto liberale che Marina definisce “potente, soprattutto guardando a ciò che accade nel mondo. È stato uno dei più convinti sostenitori di una maggiore unione tra i Paesi europei e già nel '94 auspicava una politica estera comune e una difesa comune”. Oggi però molti considerano una maggiore integrazione europea come perdita di sovranità nazionale. Cosa direbbe il Cavaliere? “È stato tra coloro che hanno anticipato quella che si potrebbe definire una nuova forma di patriottismo - di cui c'è tanto bisogno - un patriottismo europeo, sempre ovviamente nel quadro di un legame di ferro tra le due sponde dell'Atlantico. Sono le stesse idee che hanno ispirato e continuano a ispirare Forza Italia”.
Marina Berlusconi (Ansa)
Uno sguardo, quello del leader di FI, dove la guerra è “la follia delle follie”. “Leggere queste righe mentre in tre continenti imperversano violenti conflitti, mi fa pensare che se nel mondo ci fosse un po' più di Silvio Berlusconi, be' forse si starebbe meglio: ci sarebbe più buonsenso e meno sofferenza”, commenta Marina. Dal manoscritto traspare quella di un uomo che per quasi metà della sua vita ha dovuto lottare per una giustizia “giusta”. “La riforma della giustizia è e deve restare una priorità. Perché un Paese in cui la giustizia non funziona è un Paese destinato a fallire - sostiene -. Certo, non mi illudo che basti una riforma per restituire questo Paese alla piena civiltà giuridica, ma penso che rappresenterebbe decisamente un importante passo avanti. E poi servirebbe anche altro. Andrebbe introdotta una vera e propria responsabilità civile dei magistrati, in nome di un principio sacrosanto che dovrebbe valere anche per loro: è giusto che chi sbaglia risponda dei propri errori”.
Antonio Tajani durante il collegamento con i medici italiani a Gaza, presso la Farnesina, Roma, 6 giugno 2025 (ansa)
Intanto è stata presentata nella sede di Forza Italia, a Roma, l'Accademia della Libertà: la prima iniziativa di un percorso di formazione strutturato, continuo e a più livelli, promosso da Forza Italia, che prenderà il via il prossimo 20-22 giugno a Gubbio, in provincia di Perugia. In apertura, il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, ha ricordato il presidente Berlusconi. “La conferenza stampa che abbiamo organizzato è per presentare l'attività di formazione di Forza Italia: la prima iniziativa è quella di aprire l'Accademia della libertà per i giovani, dedicata a Silvio Berlusconi che due anni fa veniva a mancare”, ha sottolineato.
“Il nostro leader fondatore ci manca e noi vogliamo non soltanto ricordare la persona, l'amico, ma anche valorizzare il suo pensiero e le sue idee”, ha ribadito Tajani. “Non siamo un partito statico, siamo un partito che guarda in avanti, forte proprio del pensiero del suo fondatore. Lui voleva costruire l'università della libertà e l'attività formativa per la nostra classe dirigente, anche per giovani che poi si vogliono avvicinare, si basa proprio su questa idea: difendere il pensiero liberal cristiano e riformista, che poi è il riassunto di tutte le grandi famiglie moderate del nostro paese dovuta proprio a Berlusconi”.
Sono in tanti nel mondo politico a ricordare Berlusconi, a maggioranza tra le file del centrodestra. A Cominciare da Giorgia Meloni che ha affidato a X le sue parole: “Sono passati due anni da quando ci ha lasciati Silvio Berlusconi. Voglio ricordarlo come imprenditore visionario e leader politico che ha creduto in un centrodestra unito e in una Nazione forte e autorevole. Questa sua eredità vive nelle battaglie di libertà e di buongoverno che continuiamo a portare avanti”.
Matteo Salvini scrive: “Amico mio, ci manchi”.
“A due anni dalla sua scomparsa, ricordiamo con affetto Silvio Berlusconi, un protagonista assoluto della storia italiana. Capace di cambiare profondamente il rapporto tra politica, società e comunicazione, Silvio ruppe gli schemi, lasciando un'impronta che va ben oltre la politica. Per me è stato un amico e una figura importante perché con lui si poteva discutere, sorridere, immaginare, costruire. Oggi resta il vuoto, ma anche una traccia profonda e indelebile nella storia della Nazione” ha scritto il presidente del Senato Ignazio La Russa.
Rai News 24